Office Lighting – Dallo standard europeo (EN 12464-1) alla concreta applicazione sul luogo di lavoro per garantire le prestazioni ed il comfort visivo.
Nel giugno 2011 il Consiglio Europeo in accordo con il Parlamento Europeo ha emanato l’ultimo aggiornamento alla norma del 2008 titolo “Light and Lighting – Lighting of work places – Part 1: Indoor work places” come riferimento normativo per tutti i paesi dell’Unione Europea in merito all’illuminazione negli ambienti di lavoro.
Tale norma è stata poi recepita dall’Italia nel luglio 2011 con la normativa UNI EN 12464-1 allo scopo di prescrive i requisiti illuminotecnici per gli interni di lavoro, al fine di garantire le prestazioni ed il comfort visivo in essi richiesti.
La norma non intende prescrivere i parametri illuminotecnici in relazione alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori (richiamati invece da altre norme come la legge 626/94).
Ecco quindi i parametri che la norma suggerisce ad ogni progettista di illuminazione di prendere in considerazione per ottenere il massimo comfort visivo, la migliore prestazione visiva in tutta sicurezza per il lavoratore.
Stai lavorando ad un progetto che coinvolge la norma UNI EN 12464-1?
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Principali parametri indicati dalla norma UNI EN 12464-1
1. DISTRIBUZIONE DELLE LUMINANZE
La luminanza è il rapporto tra flusso luminoso emesso o riflesso da una superficie, per unità di angolo solido in una determinata direzione, e la superficie emettente proiettata su un piano perpendicolare alla direzione stessa [cd/m2].
Nel concreto la luminanza dipende dal fattore di riflessione e dall’illuminamento sulle superfici illuminate pertanto in fase di progettazione le luminanze vanno equilibrate andando a considerare il locale nel suo insieme: superfici, luci, colori, distanze, materiali,…
- Luminanze troppo elevate potrebbero aumentare l’abbagliamento.
- Contrasti di luminanza troppo elevati potrebbero causare affaticamento visivo per il continuo variare dell’adattamento oculare (pensiamo ad un ufficio open space dove l’illuminazione è molto intensa sulle scrivanie e quasi assente nel resto della stanza).
- Luminanze troppo basse e contrasti di luminanza troppo bassi potrebbero invece dare luogo ad un ambiente di lavoro piatto e non stimolante.
Componenti ambientali | Luminanze (cd/m²) |
Pavimenti | 10-100 |
Pareti | 50-200 |
Soffitti | 100-300 |
Finestrature | 200-500 |
Apparecchi | 200-1000 |
Area del compito visivo | 30-100 |
Area adiacente all’area del compito visivo | Luminanza superiore o uguale a 1/3 della luminanza dell’area del compito visivo |
2. ILLUMINAMENTO
L’illuminamento è il rapporto tra il flusso luminoso incidente su una superficie e la superficie stessa [lx].
L’illuminamento e la sua ripartizione sull’area del compito visivo ed area circostante, hanno grande influenza su come le persone percepiscono ed eseguono il compito visivo in modo rapido, sicuro e confortevole.
La norma EN 12464-1 definisce l’illuminamento medio mantenuto (Em) per garantire il comfort e le prestazioni visive in un ufficio.
I valori dell’illuminamento medio mantenuto si riferiscono a condizioni visive abituali e tengono conto dei seguenti fattori:
- aspetti psico-fisiologici
- requisiti dei compiti visivi
- ergonomia della visione
- esperienza pratica
- sicurezza
- economia
Se le condizioni visive differiscono dalle normali ipotizzate, il valore dell’illuminamento può essere variato di almeno un passo della scala degli illuminamenti.
La norma raccomanda di aumentare l’illuminamento medio mantenuto quando:
- il compito visivo è critico;
- gli errori sono costosi da correggere;
- sono molto importanti accuratezza ed alta produttivitĂ ;
- le capacitĂ visive del lavoratore sono inferiori al normale;
- i dettagli del compito visivo sono eccezionalmente piccoli o con basso contrasto;
- il compito visivo deve essere svolto per tempi eccezionalmente lunghi.
Si può ridurre l’illuminamento medio mantenuto quando:
- i dettagli del compito visivo sono eccezionalmente grandi o con alto contrasto;
- il compito visivo deve essere svolto per un tempo eccezionalmente breve.
Zona e sede del compito visivo e zona di sfondo
Essendo difficile in fase di progettazione individuare con esattezza la zona dove si svolgerà il compito visivo, la norma prevede un’area più estesa attorno a quella sede del compito visivo, chiamata zona del compito visivo, all’interno della quale mantenere l’illuminamento medio mantenuto.
Attorno a questa zona viene definita una zona immediatamente circostante che è una fascia attorno alla zona del compito di ampiezza minima di 0,5 m, nella quale l’illuminamento può essere diminuito rispetto a quello della zona del compito visivo.
Attorno alla zona circostante viene considerata infine un’altra area chiamata zona di sfondo. La zona di sfondo è una fascia di almeno 3 metri attorno all’area immediatamente circostante e deve essere illuminata con un valore medio mantenuto pari ad almeno 1/3 dell’illuminamento previsto per l’area circostante.
Nella foto: Uffici Medi Nova S.r.l. a Reggio Emilia. Guarda il progetto
La norma raccomanda di aumentare l’illuminamento medio mantenuto quando:
- il compito visivo è critico;
- gli errori sono costosi da correggere;
- sono molto importanti accuratezza ed alta produttivitĂ ;
- le capacitĂ visive del lavoratore sono inferiori al normale;
- i dettagli del compito visivo sono eccezionalmente piccoli o con basso contrasto;
- il compito visivo deve essere svolto per tempi eccezionalmente lunghi.
Si può ridurre l’illuminamento medio mantenuto quando:
- i dettagli del compito visivo sono eccezionalmente grandi o con alto contrasto;
- il compito visivo deve essere svolto per un tempo eccezionalmente breve.
Illuminamenti medi raccomandati per l’ara del compito visivo, l’area circostante e la zona di sfondo:
Illuminamenti dell’area del compito visivo (lx) | Illuminamenti minimi dell’area circostante (lx) | Illuminamenti della zona di sfondo (lx) |
≥ 750 | 500 | > 500/3 |
500 | 300 | > 300/3 |
300 | 200 | > 200/3 |
≤ 200 | Stesso illuminamento dell’area del compito visivo | Illuminamento dell’area del compito visivo /3 |
Livelli di illuminamenti medi mantenuti raccomandati per tipologia di ambiente in un ufficio
Tipi di ambienti | Livelli di illuminamenti medi mantenuti (lx) |
Ingressi e zone di transito | 50-100-150 |
Zona di reception | 100-150-200 |
Uffici operativi | 200-300-350 |
Uffici dirigenziali | 300-500-750 |
Sale riunioni | 200-300-500 |
Auditori | 150-200-300 |
3. ABBAGLIAMENTO
L’abbagliamento è la sensazione visiva prodotta da superfici di elevata luminanza all’interno del campo visivo e può essere percepito come abbagliamento molesto (o diretto) o debilitante (o riflesso).
L’abbagliamento molesto (o diretto) è provocato direttamente dalle sorgenti luminose, cioè dagli apparecchi di illuminazione o dalle finestre.
L’abbagliamento debilitante (o riflesso) è provocato dalla riflessione della luce su oggetti e superfici che fanno da superficie riflettente (ad esempio lo schermo del computer).
 | Abbagliamento diretto | Abbagliamento riflesso |
Cause | – Sole che entra da finestre senza tende – Apparecchi d’illuminazione non schermati – Superfici con forti brillanze | – Superfici riflettenti – Apparecchi posizionati male – Posti di lavoro posizionati male |
Effetti | – Calo di concentrazione – Aumento del margine d’errore – Stanchezza | |
Rimedi | – Apparecchi con luminanze limitate – Schermature sulle finestre | – Apparecchi e posti di lavoro disposti in sintonia – Illuminazione indiretta – Superfici opache |
Esempi di abbagliamento di riflesso
Valutazione dell’abbagliamento molesto prodotto da apparecchi d’illuminazione
La norma EN-12464-1 specifica che l’abbagliamento molesto prodotto da apparecchi di illuminazione deve essere valutato utilizzando il metodo tabellare CIE dell’indice unificato dell’abbagliamento UGR (Unified Glare Rating), basato sulla formula:
dove Lb e L sono le luminanze dello sfondo e delle parti luminose degli apparecchi di illuminazione, ω l’angolo solido sotteso dagli stessi e p l’indice di posizione di Guth.
I valori standard di riferimento dell’UGR sono compresi tra 10 (nessun abbagliamento) e 30 (abbagliamento fisiologico considerevole) distanziati di 3 unitĂ (10, 13, 16, 19, 22, 25 e 28), da ricercarsi nelle due direzioni di vista (trasversale e longitudinale rispetto all’apparecchio): piĂą basso è il valore, minore è l’abbagliamento diretto.
Nella seguente tabella viene indicato il valore massimo di UGR da non superare per ciascun ambiente
Tipi di ambienti | Indice di abbagliamento (UGR) |
Ingressi e zone di transito | 25 |
Zona di reception | 22 |
Uffici operativi | 13-19 |
Uffici dirigenziali | 19 |
Sale riunioni | 22 |
Auditori | 25 |
I valori UGR degli apparecchi vengono calcolati seguendo la tabella fissata dalla CIE 117.
Come ridurre o limitare l’abbagliamento riflesso
- sistemazione adeguata degli apparecchi d’illuminazione e dei posti di lavoro,
- finitura della superficie (superfici opache),
- riduzione della luminanza degli apparecchi d’illuminazione,
- aumento dell’area luminosa dell’apparecchio d’illuminazione,
- pareti e soffitti chiari
Serie LA-R
UGR<19 - 70% luce diretta - 30% luce indirettaSerie SOLOR
UGR<19 - Pannello microprismatico - CCT regolabile4. DIREZIONE DELLA LUCE
L’illuminazione, anche in un ambiente lavorativo, dovrebbe essere utilizzata per mettere in evidenza oggetti, migliorare l’apparenza dell’ambiente e catturare l’attenzione su documenti, persone, postazioni (modellato).
Il giusto bilanciamento di illuminazione diffusa e illuminazione direzionale (proveniente quindi da una precisa direzione) può quindi migliorare uno specifico compito visivo interrompendo la monotonia di un ambiente (se predomina la luce diffusa) e armonizzando un ambiente di forti contrasti (se predomina la luce direzionale.
5. ASPETTI DEL COLORE
La norma EN 12464-1 identifica due fattori per descrivere le proprietĂ cromatiche di una sorgente luminosa:
- La temperatura di colore (Tcp) che indica l’apparenza cromatica della luce stessa;
- L’indice di resa del colore (Ra) che dice in che misura il colore di un oggetto illuminato artificialmente (es. pareti, mobili, oggetti di lavoro, etc.) appare naturale a chi lo osserva;
Apparenza e temperatura di colore in una lampada
L’apparenza del colore di una lampada si riferisce al colore apparente (cromaticità ) della luce emessa. E’ definita dalla sua temperatura di colore prossimale (Tcp).
Questo parametro nasce da un confronto che viene effettuato con le variazioni luminose di un corpo nero riscaldato. Man mano che aumenta la temperatura, il corpo nero passa gradualmente dal rosso all’arancio, al giallo, al bianco, fino al bianco azzurrognolo. La temperatura di colore di una sorgente luminosa è appunto la temperatura, espressa in  Kelvin (K), alla quale il colore del corpo nero corrisponderĂ esattamente a quello della sorgente luminosa.
Apparenza del colore | Temperatura di colore prossimale, Tcp (K) |
Calda | < 3.300 K |
Intermedia | Da 3.300 K a 5.300 K |
Fredda | > 5.300 K |
La scelta del colore apparente deve tener conto di aspetti psicologici, estetici e di naturalezza. La scelta dipenderà dal livello d’illuminamento, dai colori dell’ambiente e dei mobili, dal clima e dall’applicazione.
Resa del colore o Resa cromatica
La resa del colore è un indice che definisce quanto un’appareccho di illuminazione è in grado di rendere i colori e la pella umana come illuminati dalla luce del sole.
L’indice di resa del colore (Ra o CRI per Indice di Resa Cromatica) va da 0 a 100 e diminuisce al diminuire della qualità della resa dei colori. La norma UNI EN 12464-1 raccomanda di non utilizzare lampade con un indice inferiore ad 80 nei luoghi di lavoro dove le persone permangono e/o lavorano per lunghi periodi. Viene consentito un indice inferiore ad 80, come eccezione, se il locale da illuminare è molto alto, ma comunque va garantita un’illuminazione con un indice di resa del colore più elevata in corrispondenza dei posti di lavoro fissi occupati in continuazione e dove i colori dei segnali di sicurezza devono essere riconosciuti.
L’indice Ra di un apparecchio luminoso viene calcolato come media effettuata su otto differenti colori, di conseguenza una sorgente luminosa con un indice Ra elevato non garantisce la resa naturale di uno specifico colore, ma solo la tendenza a rendere bene un ampio spettro di colori.
Alcuni dei prodotti a catalogo Luxi con Indice di Resa Cromatica superiore a 90 per l’illuminazione di uffici pubblici e privati.
Serie NEVIS
UGR<19 - CRI 90 - DALISerie LUNA
UGR<16 - CRI 90 - 8 potenze in 1Serie SH-TT
CRI 90 - Fisso o orientabile - 1-10V - PUSH - DALISerie ECLIPSE RT
CRI 90 - 30W - 40W - Anche con cover in vetroSerie ECLIPSE SQ
CRI 90 - 30W - 40W - Anche con cover in vetro6. SFARFALLAMENTO ED EFFETTI STROBOSCOPICI
Tutte le sorgenti luminose alimentate da corrente elettrica emettono uno sfarfallio. Normalmente sfarfalli sotto i 70Hz non vengono percepiti dall’occhio umano e non provocano quindi nessun fastidio.
Se invece raggiungono frequenze maggiori possono provocare distrazioni, malesseri ed emicranie e subire l’effetto stroboscopico se supera i 100Hz. Gli effetti stroboscopici possono comportare situazioni di pericolo dovute alla modifica della percezione del movimento di macchinari dotati di moto rotatorio od alternativo.
La norma EN 12464-1 raccomanda di progettare impianti d’illuminazione che limitino il più possibile lo sfarfallamento e gli effetti stroboscopici.
7. EFFICIENZA ENERGETICA
Il risparmio energetico è un obiettivo da perseguire, senza compromettere gli aspetti visivi di un impianto di illuminazione. Il progetto deve prevedere un’attenta valutazione dei sistemi di illuminazione, dei dispositivi di controllo e del contributo della luce naturale.
Un’accensione automatica o manuale e/o un dispositivo di regolazione della luce possono essere utilizzati per assicurare una integrazione appropriata tra l’illuminazione artificiale e quella naturale.
L’offerta Luxi si completa con le soluzioni di controllo dell’illuminazione per permettere di accendere, spegnere e regolare l’intensità degli apparecchi in base alla presenza di persone ed al contributo o meno di luce naturale nell’area illuminata.
Grazie ai sistemi di controllo di Luxi Illuminazione è possibile richiamare situazioni luminose predefinite ottimizzate per le varie attività svolte all’interno delle aree illuminate: aule scolastiche, sale conferenze, uffici.
Serie RFxDRIVER
Modulo di controllo wireless per apparecchi 1/10V e DALISerie RFxNODE
Modulo di controllo wireless per apparecchi 1/10V e DALISerie RFxSENSOR
Modulo di controllo wireless per apparecchi 1/10V e DALISerie DALI SENSE
Multisensore DALI wireless indipendente o interconnessoSerie RFxGATE
Gateway multifunzione Bluetooth-868 MHz con luxmetro epulsanti integrati
Elenco dei requisiti illuminotecnici per Uffici
Tipo di compito od attività in interni | Illuminamento medio mantenuto Em (lx) | Valore massimo indice unificato di abbagliamento | Valore minimo dell’indice di resa del colore Ra |
Archiviazione, copiatura | 300 | 19 | 80 |
Scrittura, dattilografia, lettura, elaborazione dati | 500 | 19 | 80 |
Disegno tecnico | 750 | 16 | 90 |
Postazioni CAD | 500 | 19 | 80 |
Sale conferenze e riunioni | 500 | 19 | 80 |
Reception | 300 | 22 | 80 |
Archivi | 200 | 25 | 80 |
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